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Hey gente, credo sia giunto il momento di raccontarvi una storia, una nuova storia.
Quella di un uomo che ha tagliato il mezzo secolo di età, e che voltandosi non può far altro che vedere anni trascorsi sul palco, girando buona parte di mondo conosciuto e non, prima con una band di fama nazionale e poi come solista. Qualche mese fa ho pensato che era tempo di tornare con un lavoro inedito, facendomi come sempre la solita promessa, cioè quella di non ripetermi, di non ricalcare sentieri già percorsi e strade già battute e allora mi sono chiesto...
Cosa sta cercando, o meglio cosa si può ancora inventare un cinquantenne emiliano che nella sua carriera ne ha viste di cotte e di crude? Lo saprete già, ma se la musica prende il vento giusto è in grado di portarti ovunque e per me è andata così. Ho visto tanti pezzi di mondo, luoghi lontani, a volte quasi inarrivabili, ma da sempre mi porto dietro un piccolo grande cruccio. Non aver mai avuto la possibilità di visitare gli Stati Uniti d’America!
Poi, un giorno, arrivano le coincidenze che si trasformano in possibilità.
Un amico, Paolo Pagetti della Rivertale Productions mi parla di un produttore americano, uno di quelli che la sa lunga. Si chiama Rick Del Castillo, un texano d’adozione, un americano di seconda o terza generazione il “braccio sonoro” di un regista di culto come Robert Rodriguez, insomma uno di quelli in grado di cambiare le sorti di una canzone.
In quel preciso momento ho pensato che i desideri a volte trovano un senso, quindi ho iniziato a scrivere una decina di canzoni a rotta di collo, senza fermarmi, con quella fame che mi viene solo quando penso di aver trovato la strada giusta!
Scrivere un disco di frontiera in grado di raccogliere le contraddizioni della nostra società, un disco capace di caricarsi sulle spalle temi che da sempre toccano dal vivo quelli come Noi che ancora non riescono ad accettare quest’orda di cambiamento e di imbarbarimento! Mischiare le mie radici emiliane con un suono americano, dare vita a un miscuglio di contrasti sonori e dare alle stampe qualcosa che non sia rivolto al passato ma che tocchi il presente!
Quelli della mia generazione poi ci giocavano davvero con l’America, bastava la siepe di un cortile di casa e si pensava subito ad una frontiera, un fossato era il Grand Canyon e i prati dietro i vicoli di Carpi giocavano il ruolo delle sterminate praterie del vecchio west.
Dove voglio portarvi con questi ricordi da dinosauro? Al titolo dell’album, naturalmente. “Indiani e Cowboy”.
Chissà, forse a qualcuno potrebbe sembrare troppo vintage, ma che ci volete fare? Il mondo che ci circonda è diviso in Indiani che tentano di sopravvivere e in Cowboy che continuano a non capire, ma di una cosa potete stare certi, io e Rick siamo dalla stessa parte del muro, lo stesso muro voluto dal Presidente Trump, lo stesso muro che ogni giorno divide il Mar Mediterraneo.
Presto partirò per Austin, incontrerò Rick e assieme lavoreremo alla produzione delle canzoni dell’album sapientemente suonate dalla mia band.
Beh, siete pronti e venire con me, ad accompagnarmi in questo viaggio? Non ho certo voglia di partire da solo e ho bisogno del vostro appoggio per arrivare alla fine di questa esperienza con la consapevolezza di aver dato tutto quello che potevo.
I dischi ormai vengono fatti con l’aiuto di tutti, ed è per questo che idealmente vi chiedo di salire con me su quell’aereo che mi porterà dall’altra parte del mondo, e costruire tutti assieme questo progetto sostenendo la mia campagna di crowdfunding.
Ovviamente vi terrò costantemente aggiornati sulla nascita e la crescita del disco e del viaggio in quel di Austin e correderò il tutto con foto, video e post esaustivi, cercherò in tutti i modi di farvi sentire lì, nello studio di registrazione assieme a me e Rick e di farvi respirare le atmosfere di “Indiani e Cowboy” e non temete, passo dopo passo vi darò anche qualche assaggio sonoro! Siete pronti a partire con me per questo viaggio e sostenermi fino alla fine?
Come regola prevede, ogni sostenitore di una campagna crowdfunding avrà diritto a una ricompensa unica e speciale e nel mio progetto ce n’è per tutti i gusti.
Con una manciata di euro potrete accaparrarvi il cd e un messaggio audio di ringraziamento, poco più in su la scelta del vinile, un altro gradino ed ecco apparire anche la maglia in edizione limitata, un altro ancora e potrete pescare a piene mani dal mio catalogo e che dire delle offerte un po’ più particolari?
Volete farmi cantare il vostro brano preferito (naturalmente del mio repertorio) solo per voi o un vostro amico, per il figlio, per la moglie o l’amante e averlo tramite un video con dedica?
Oppure respirare le atmosfere del backstage prima di un mio concerto e stare a cena col sottoscritto e la band al completo, davanti a un tegame di fagioli?
E per i più forbiti, che ne dite di una lezione con uno dei miei musicisti, Bruno, Simone e Max, tutti insegnanti affermati?
E infine, per i più generosi ci sarà anche la possibilità di organizzare un live acustico quando e dove volete voi!
Posso accontentare tutte le vostre richieste, o quasi, basta salire sulla carrozza che dall’Emilia porta al Texas per un viaggio, che qualcuno più bravo di me, ha chiamato “tra la via Emilia e il West”, in cui sarete parte fondamentale di questo progetto.
“Indiani e Cowboy”.
Voi, da che parte state?
Cisco Bellotti
Per info:
http://www.ciscovox.it
http://www.facebook.com/ciscobellotti
https://www.instagram.com/stefano_cisco_bellotti
La mia biografia…da dove cominciare?
Dal 29 luglio ‘68, giorno in cui misi il naso dentro il mondo? No, forse sono andato troppo indietro!
Allora meglio partire da quella sera fredda e senza nebbia del febbraio ‘92, quando salii ubriaco sul palco di un piccolo locale carpigiano, il Kalinka, per cantare alcuni brani irlandesi, così per gioco, per scacciare via la tristezza, insieme a una band che non conoscevo formatasi solo pochi mesi prima…I Modena City Ramblers!
Da quel momento cambiò tutto, coi Ramblers la storia la conoscete, un’avventura intensa, importante, con quasi un milione di copie vendute, piena di incontri, eventi e concerti indimenticabili insieme ai Van Morrison, Cranberries, Deep Purple, Primus, Manu Chao e gli Ska-p! E che dire dei concerti-spalla a grandi artisti come Pogues, Shane McGowan ,Chieftains o Goran Bregovic? I numeri parlano chiaro, 1200 date in 15 anni di storia, condite da collaborazioni incredibili con amici-artisti del calibro di Paolo Rossi, Francesco Guccini, Billy Bragg, Moni Ovadia, Bob Geldof, passando attraverso incontri memorabili con i giganti della scrittura, Luis Sepulveda, Daniel Chavarria, Paco Taibo II, Carlo Lucarelli. Sempre e comunque in viaggio, con la valigia pronta e un nuovo cielo da attraversare.
Come nel deserto del Sahara (96 e 99), le esperienze a Cuba e in Bolivia per suonare in onore del Che (97), l’Albania (99) e il Sudafrica nel (2000/02) e infine Guatemala, Chiapas e Palestina (2005) per sostenere la campagna “Acqua per la pace di Coop”. Siccome mi “annoiavo” ho trovato il tempo in mezzo a tutto questo di collaborare con tanti gruppi, come per esempio la Casa del vento con cui ho realizzato “Novecento”, senza dimenticare la tournee-evento “Gang City Ramblers” nel 2000 in compagnia dei fratelli Severini. Come spesso accade arriva il momento di tirare una riga sul passato e disegnare un nuovo futuro, salutare una Grande Famiglia che ti ha regalato tonnellate di ricordi e percorrere un’altra strada.
Tra le nebbie e la bassa nasce “LA LUNGA NOTTE”, anno 2006, il mio primo lavoro da solista che annovera anche la partecipazione di Don Andrea Gallo. Un album che parla di impegno sociale, del non cedere ai compromessi, della solitudine e dell’umiltà, della fatica e del dolore. Una lunga notte e un lungo tour, seguitissimo, in tutti i migliori club italiani. Con questo lavoro ho messo alle spalle il mio passato, cancellando la parte più scomoda del “marchio” ramblers, mettendo a tacere i soliti slogan di piazza, concentrandomi su valori più intimi, meno altisonanti. Una nuova band, nuovi viaggi (Tanzania, Romania, Treno della memoria), la partecipazione a “Stazioni Lunari”, un progetto musicale creato da Francesco Magnelli e Ginevra di Marco, ex CSI e un vestito musicale diverso, meno stretto e più svolazzante del solito!
Il passaggio dallo spaventapasseri della Lunga Notte alla testardaggine del MULO (2008) è stato breve, un manifesto di quella testardaggine di cui sono sempre andato fiero, la volontà di non seguire le mode, di andare avanti per la propria strada e chi se ne frega se la stessa è stretta, tortuosa, in salita, chi se ne importa dei calci, delle bastonate, del ghigno degli arroganti e della facce dei prepotenti ?! Sono le piccole vittorie che ti danno la forza di tirare avanti e il Mulo rappresenta tutto questo in pieno, un altro tour da incorniciare, date su date e gioia nella collaborazione con Giovanni Rubbiani e Francesco Magnelli. Nel 2009 ecco la magica serata in Piazza San Giovanni, concertone del Primo maggio o, il Bohdran e 800mila persone a cantare Contessa, Terra Rossa e I Cento Passi! Senza musica, solo voce e tamburo, solo voce e battito di mani, un momento che non dimenticherò mai. Dopo sei album in studio negli ultimi otto anni arriva il momento di incidere “DAL VIVO VOLUME I” che riassume tutta la mia attività live dopo l’uscita dai Modena passando dalle serate in acustico ai concerti con l’intera band, collaborando con Bandabardò, Enzo Avitabile, Orchestra Multietnica di Arezzo e altri ancora. Tra la fine del 2009 e il 2010 ecco un altro grande momento, condiviso con altri due transfughi dei MCR, cioè Cottica e Rubbiani. “40 ANNI – STORIE DI RAMBLERS, INNOCENZA, ESPERIENZA” ha visto il Sold Out in tutti i teatri dove abbiamo avuto la fortuna di suonare, tanto da costringerci a una nuova serie di date. Uno spettacolo acustico, con pezzi rivisti e che porta il nome di una famosa canzone dei Modena ma che vuole lanciare anche un messaggio di sfida e nuovi progetti, perché anche a 40 anni si può ricominciare.
E sempre nel 2010 un’altra grande avventura di cui vado particolarmente fiero! “FATICA DA COLTIVARE”, con le Mondine di Novi, un percorso che si snoda fra i canti di lavoro e le mie canzoni, che scorre in mezzo a sentimenti di lotta, fatica, sudore e resistenza!
Dopo aver avuto l’onore di ricevere il premio ANPI alla memoria di Renato Fabrizi in quel di Osimo c’è stata anche la voglia di scrivere “IL GIGANTE” pezzo inserito poi in un libro illustrato per bambini dai 3 ai 99 anni con i disegni di Andromalis e che prende in giro la mi voracità, la mia voglia di ingoiare nuove sensazioni.
Tutto questo per arrivare alla mia ultima fatica, FUORI I SECONDI, uscito il 31 gennaio 2012, un album voluto, desiderato con una lavorazione che viene da lontano, con omaggi ad Augusto Daolio, Ligabue (il pittore!), Jurij Gagarin e Dorando Petri. Fuori i secondi è un urlo di esortazione che chiama ognuno di noi ad assumersi le proprie responsabilità, è un invito a incrociare i guantoni col destino avverso e metterlo al tappeto, è una bottiglia con dentro delle storie dal leggere fino in fondo, perché non si smette mai di crescere, imparare e capire. Il 25 giugno del 2012 poi un altro evento da ricordare, la temporanea reunion coi MCR allo stadio Dall’Ara davanti a migliaia di persone per aiutare l’Emilia falcidiata dal terremoto.
Sono passati 20 anni, in mano c’è sempre la valigia di un tempo, forse un po’ più ammaccata ma sempre pieni di sogni, che alla fine sono l’unica cosa che ti fa andare avanti.
E poi, come ha scritto e cantato qualcuno...
"Ho tante cose ancora da raccontare, per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto..."
Stefano "Cisco" Bellotti.
Progetto finanziato!