197 € raccolti di 1,500 € richiesti (13 %)
“Dallo Sciamano allo Showman” è un noto Festival Internazionale sulla canzone umoristica d’autore che porta in Valle Camonica – in provincia di Brescia - proposte di grande spessore artistico e culturale: spettacoli, mostre, concerti, incontri culturali, convegni, degustazioni, riti sciamanici e itinerari.
E' organizzato dal Centro Culturale Teatro Camuno e prende spunto dalle numerose incisioni rupestri presenti in questo territorio (stiamo parlano del primo sito Unesco d'Italia).
Nel corso degli anni sono state attivate collaborazioni/gemellaggi internazionali con il Festival Italo-Catalano “Cose di Amilcare” e, nel 2015, con il New Performance Group di San Francisco (patrocinato dal Istituto di Cultura- Consolato Italiano) negli USA.
Grazie a questo Festival un territorio abbastanza marginale e lontano dai circuiti convenzionali della cultura come la Valle Camonica ha avuto l'onore di ospitare artisti nazionali e internazionali di altissimo livello, del calibro di Vinicio Capossela, Enzo Jannacci, Stefano Bollani, Giorgio Conte, Daniele Silvestri, Francesco Guccini, Sergio Staino, Ornella Vanoni, Mauro Pagani, Massimo Ranieri, Vincenzo Cerami e tantissimi altri.
La manifestazione nasce nel 2001 da un'idea originale di Nini Giacomelli e Bibi Bertelli, fondatrici del Centro Culturale Teatro Camuno, una delle più importanti realtà associative teatrali del territorio che ha legato le proprie produzioni ad una ricerca attenta sulla storia, tradizioni e folklore del territorio con l’obiettivo di valorizzare e promuovere la cultura locale legando l’identità camuna alla propria terra e alla sua unica e antichissima storia.
Ecco quindi l’idea di creare un Festival musicale in Valle Camonica collegando la figura dello sciamano incisa sulle rocce alla figura del moderno showman.
Il successo della prima edizione porta il Centro Culturale Teatro Camuno ad un importantissima collaborazione con il CLUB TENCO DI SANREMO, la Direzione Artistica affidata per le prime cinque edizioni a Sergio Bardotti a la presenza di cantanti, musicisti, scrittori di grande livello non hanno fatto altro che consolidare la collaborazione musicale e organizzativa per il Festival anche nelle successive edizioni.
Quest'anno il festival giunge alla sua quattordicesima edizione e propone un evento unico in Italia, una tre giorni interamente dedicata a Francesco Guccini, fiore all'occhiello di un cartellone con la qualità, gli artisti e l'ironia che da sempre contraddistinguono il festival, in programma dal 30 luglio all'8 ottobre, e che continua le collaborazioni eccellenti, nazionali ed internazionali, con il Club Tenco e il festival catalano Cose di Amilcare.
La tre giorni su Guccini, intitolata “Guccini International”, sarà dal 9 all'11 settembre a Darfo Boario Terme. Si alterneranno un incontro con il “Maestrone”, una grande serata-tributo con artisti internazionali che eseguiranno sue canzoni appositamente tradotte ed infine un concerto de “I musici”, la band che lo ha accompagnato per molti anni.
All'incontro con Guccini parteciperanno anche Sergio Staino e l’attrice Lucia Poli, alla quale verrà consegnata una Targa alla Memoria dedicata a Paolo Poli.
L'8 a Pisogne, in una sorta di anteprima, sarà proiettato il video “Il nuovo che avanza” di Roberto Molteni, sull'omaggio all'artista emiliano organizzato da Cose di Amilcare a Barcellona nel 2015.
Ma tutto il programma dell'edizione 2016 è fitto di appuntamenti importanti, con artisti come Simone Cristicchi e Paola Turci.
Un ruolo centrale è come sempre quello degli incontri/showcase con gli artisti curati dal direttore artistico del Club Tenco Enrico de Angelis sotto il titolo “Pagine di musica”, legati a presentazioni di libri. Quest'anno toccherà a due musiciste: Patrizia Laquidara (a Borno il 30 luglio, serata inaugurale del Festival) e a Paola Turci (a Cedegolo, il 16 agosto).
Le donne saranno protagoniste anche delle serate prettamente musicali della rassegna, con i concerti di Cecilia Capanna in duo col Maestro Riccardo Biseo (Pisogne, 7 agosto) e di Vanessa Tagliabue Yorke (Breno, 21 agosto). Il primo è in programma in rappresentanza del “Cabaret comico” che si è tenuto lo scorso anno a San Francisco nell'ambito del festival, mentre il secondo è realizzato proprio per “Dallo sciamano allo showman”, a cavallo tra il jazz americano e quello italiano, tra la scrittura umoristica e quella drammatica.
A metà fra canzone e cabaret invece la serata con Gigi Rock (Paspardo, 11 agosto), mentre si muoverà tra swing e teatro quella di Piji et Bateaumanouche con Michela Andreozzi (Pisogne, 18 agosto). A concludere il festival sarà Simone Cristicchi (Edolo, 8 ottobre), che porterà in scena “Viaggi e storie di un fabbricante di canzoni”.
La rassegna come sempre trae ispirazione dal patrimonio più suggestivo della Valle Camonica, ossia le incisioni rupestri con il loro universo evocativo e magico fatto di pitoti, astronauti e sciamani. E infatti non mancherà anche quest'anno la sezione “Pitoon. I Pitoti in cartoon nella Valle dei segni” (con il patrocinio di Regione Lombardia e il contributo di Fondazione Cariplo e Valle Camonica. La Valle dei Segni), dedicata appunto ai pitoti, le figure incise sulle rocce della Valcamonica.
Prenderà il via a Cimbergo il 10 agosto con “Gens pitotica”, performance ispirata al patrimonio d’arte rupestre. Due i workshop. Il primo a Paspardo, dall'1 al 9 settembre sui cartoon, a cura del regista Giorgio Bellasio e dell’autore Rai Guglielmo Fiamma. Il secondo a Darfo Boario Terme sulla scrittura di canzoni, con la conduzione di Nini Giacomelli e curato da Alessio Lega (22 e 23 settembre), Piji (28 e 29 settembre), Max Manfredi (6 e 7 ottobre). Infine a Ceto, in ottobre (date da stabilire) la mostra di vignette “I pitoon”.
In conclusione, il “Cuoco shomano show”, il menu degustazione dedicato allo Shomano, con prodotti locali, che si potrà trovare in vari ristoranti della Valle Camonica.
Grazie alla direzione artistica di Nini Giacomelli (con il coordinamento di Sergio Secondiano Sacchi per il “Guccini international) e all'organizzazione del Centro Culturale Teatro Camuno, “Dallo sciamano allo showman” si presenta come un festival innovativo che porta l’immagine della Valle Camonica alla ribalta nazionale per la scelta del tema, per i partner di grande valore e per la peculiarità e ricchezza del suo programma.
Sempre apprezzato dagli abitanti della Valle Camonica e dai turisti che nei mesi estivi vengono a visitarla, negli ultimi anni il Festival sta rischiando di scomparire a causa delle sempre più esigue disponibilità economiche dei sostenitori pubblici e privati. Per continuare a lanciare il suo messaggio di intelligente irriverenza, il Festival Dallo Sciamano allo Showman necessita di nuova linfa, ed è per questo che abbiamo deciso di rivolgerci a chi ci ha sempre sostenuto e seguito negli anni: il nostro pubblico.
L’idea del festival è stata quella di legare i richiami agli arcaici riti sciamanici documentati nei siti archeologici e nei Parchi delle incisioni rupestri della Valle Camonica con le performance di quei moderni “sciamani” che sono certi brillanti e ironici cantautori o attori comici di oggi. Un ipotetico parallelo tra potere medianico e potere mediatico. “LA CANZONE UMORISTICA D’AUTORE” Il Festival ideato dal Centro Culturale Teatro Camuno ed organizzato in collaborazione con il Club Tenco nasce da un doppio calembour che unisce i pitoti preistorici (scelti a simbolo del Festival) alle gesta dei piccoli e grandi divi dell’odierna TV. Ecco quindi un Festival, che oltre agli sciamani operanti nell’attualità, per la parte dello spettacolo, ha scelto il tema della canzone umoristica d’autore per ridere. Questo ha radici profonde nella musica comica italiana dei tempi moderni: uno dei primi brani registrati su disco fu “La risata” del napoletano Cantalamessa, il cui ritornello era una lunga risata cantata Satirica o di maliziosi doppi sensi, demenziale o macchiettistica, la canzone per ridere italiana ha accompagnato la sorella canzone seria, lungo tutto il suo cammino e in tutti i luoghi dove si è cantato: music hall, teatro, night club, radio, cabaret, TV… Da Maldacea a Gill, da Pisano Cioffi a Totò fino a Bruno Quirinetta, a Carosone, ai Gufi a Jannacci e Fò, a Sordi, Arbore, Cochi e Renato, Elio e le Storie Tese… Spesso in presa diretta con la lingua del cuore, il dialetto, si è divertita a prendere in giro, si è sfogato a criticare, a parodiare o anche solo a dire la parolaccia proibita e liberatoria. Non c’è da meravigliarsi, la canzone italiana vanta una formidabile tradizione comico-umoristica che, senza addentrarci più all’indietro, esplode con la Belle Epoque a cavallo tra ‘800 e ‘900, quando quasi tutto quello che accade nel mondo della musica e dello spettacolo leggero accade in quello straordinario teatro d’eventi che è il café-chantant, ovvero lo spettacolo allestito per i clienti di un caffé. Negli anni ’20, dal duplice declino del caffé - concerto e dell’operetta, prende forma la rivista, che ha bisogno del più ampio spazio dei palcoscenici teatrali e che nasce come parodia satirica dell’attualità, anche se poi, nel periodo fascista, perderà di mordente e di carica polemica, rifugiandosi nella vistosità formale, negli orpelli pacchiani e stravaganti. Quando negli anni ’30 il cinema assorbe molte forze della musica leggera e del varietà, la rivista viene ridotta ad “avanspettacolo”, un piccolo varietà molto più raffazzonato e grossolano che, come dice la parola, si tiene immediatamente prima della proiezione del film. E tuttavia pure questo è una scuola di grandi talenti comici che emergono successivamente, in anni ’40 e ’50 e,che si dedicano alla canzone con esiti irresistibili per originalità surreale o ironia: pensiamo a Renato Rascel, ad Alberto Sordi, a Erminio Macario. Vige poi, negli anni ’50, un fortunato filone spensierato che potremmo definire pre-demenziale (quello di “papaveri e papere” e “casetta in canadà”, per intenderci), ma non è certo questo che esime il decennio dal rappresentare uno dei peggiori momenti per la storia della canzone italiana. E se dei buoni talenti individuali non mancano, si tratta guarda caso di grandi cantautori umoristici che si chiamano Renato Carosone e Fred Buscaglione. Singole personalità, poche ed eccezionali che non “segnano” le tendenze, però le anticipano alla grande, entrando fin nella storia d’oggi, e giungendo a influenzare e improntare di sé persino gli sciamani e gli showman del Duemila. E’ un festival itinerante che nel suo cartellone ospita spettacoli di cabaret musicale/ teatro canzone e concerti di artisti che hanno interpretato la canzone ironica , umoristica e comica.
Il cartellone degli spettacoli (in genere serali), viene corredato di una serie di eventi collaterali che danno al festival una propria identità : Riti Sciamanici/ Convegni/ Incontri culturali/Pagine di Musica/Mostre
Il festival che ha avuto inizio nel 2003, ogni anno, premia artisti e personaggi che si sono distinti nell’ambito della canzone Umoristica d’Autore , e personaggi dell’arte , della cultura, della comunicazione, dello spettacolo e della tv che racchiudano in sé le due anime sciamano /showman, ed allo scopo è stato coniato neologismo: shomano.
Gli eventi si svolgono prevalentemente in Valle Camonica, negli anni sono state realizzate sezioni del Festival anche a Roma e Pavia. Nel 2013, 14 e 15 il Festival si è chiuso a San Francisco, grazie alla collaborazione con il New Performance Group.
Ideazione Nini Giacomelli – Bibi Bertelli
I DIRETTORI ARTISTICI 2003-2006 SERGIO BARDOTTI 2007-2008 ENRICO de ANGELIS e NINI GIACOMELLI 2009- 2016 NINI GIACOMELLI
L'obiettivo non è stato raggiunto