Nella mia rocambolesca vita (non è vero mi annoio da 33 anni), forse non tutti non sanno che per un po’ (5 anni) ho vissuto a Barcellona.
In quel di Barcellona, tra le tante cose, quando il mio sogno ancora era diventare una storica dell’arte e curatrice di mostre, ho frequentato un master in “Studi avanzati di storia dell’arte” all’Universitat de Barcelona. Durante questo master, annata 2008-2009, ho conosciuto Manuela.
Manuela, nella sua rocambolesca vita (la sua lo è stata davvero) dopo tanti importanti lavori in posti prestigiosi (Macba, Universitat de Barcelona, tra gli altri) da un paio d’anni è atterrata a Goteo.org, tra le più grandi piattaforme di crowdfunding spagnole.
Non potevo quindi ignorare il fatto che una mia cara compagna di avventure fosse finita a lavorare per un sito di crowdfunding.
Non potevo di certo snobbare il fatto che il crowdfunding si fosse aggiunto agli interessi che abbiamo in comune.
Da quando, triste e sconsolata sono rientrata in Italia dopo la mia parentesi catalana, siamo sempre rimaste in contatto. L’ultima volta che sono tornata a trovarla, l’ho amorevolmente obbligata a rispondere a qualche domanda sul suo lavoro e sulla sua organizzazione, per evidenziare almeno 3 caratteristiche che a mio parere rendono Goteo un case study interessante.
Prima di iniziare, due parole. Cosa fa Manuela? All’interno di Goteo, Manuela Frudà è attualmente Responsabile Matchfunding (Match-che? Dopo ve lo spiego) e Contenuti (per il blog, le campagne di comunicazione, etc.) ma ha iniziato occupandosi di accompagnamento degli utenti, pubblicazione e diffusione delle campagne e facilitazione dei workshop di crowdfunding che la piattaforma tiene in tutto il paese. “Cura i bisogni” di tutti i tipi di progetti ed è in contatto diretto con le organizzazioni proponenti ("cuidado de la comunidad")...Alla fine, almeno una delle due, curatrice lo è diventata per davvero.
#1 I luoghi fisico-digitali
Partiamo dal luogo, o meglio, ai luoghi. Manuela svolge il suo lavoro da una scrivania condivisa con altri 2 colleghi all’interno di Fabra i Coats – Fabrica de Creació, ex fabbrica tessile rigenerata e trasformata nel 2008 in Centro di Creazione Artistica promosso dall’Istituto di Cultura di Barcellona. 6.500 mq di superficie, che tra le altre cose, accoglie postazioni e uffici di lavoro condivisi in un openspace industriale molto cool.
“Non ci sono i condizionatori, quindi d’estate schiattiamo di caldo”. Ma il caldo non vincerà, quindi andiamo avanti con l’intervista.
Se siete arrivati a leggere fino a qui, avrete senz'altro notato che ho parlato di luoghi e non di luogo.
Primo, luoghi in senso di spazi. Goteo, fondata da Olivier Schulbaum, Enric Senabre e Susana Noguero, nasce da Platoniq Sistema Cultural, organizzazione internazionale di produttori culturali e sviluppatori di software, pioniera nella produzione e distribuzione della cultura del copyleft. Platoniq progetta “spazi phygital” (physical + digital) aperti e inclusivi per migliorare l'impatto delle iniziative civiche, testare e validare mezzi efficaci per incentivare il coinvolgimento progressivo e la partecipazione a lungo termine all'intelligenza collettiva basata sulla folla.
Poi c'è il concetto di nodi. Goteo si dichiara infatti “una comunità di comunità” e nasce come sistema distribuito di nodi locali che gestisce la piattaforma digitale in modo indipendente ma coordinato con il resto. I nodi, inizialmente, erano agenti legittimati, collegati a gruppi di interesse, con un'importante radicamento sociale e riferimenti nel loro ambito di azione (città, comunità autonome, ecc.)”. Qualsiasi entità pubblica o privata i cui membri condividessero il desiderio e la capacità operativa di attrarre persone, progetti e fonti di finanziamento, poteva costituire un nodo locale in una specifica località o area.
Oggi i nodi si sono trasformati in una serie di collaborazioni delocalizzate in tutto il paese. “Il nostro team è composto in questo momento da 10 persone ma il lavoro viene letteralmente distribuito, con lavoratori e collaboratori residenti in diverse città e zone come Barcellona, Palma de Mallorca e Asturias (per scelta personale di vita, non basata su un criterio strategico o commerciale) e in costante movimento”. Per abbattere la distanza geografica, il lavoro viene svolto nella maggior parte online, sfruttando gli strumenti digitali di condivisione delle informazioni tipici dello smart working. L’organizzazione si definisce agile e orizzontale, distribuendo il lavoro in base alle competenze e agli interessi personali di ciascun membro del team.
Insomma. Goteo punta ad essere una piattaforma digitale diffusa anche e soprattutto offline, basata su piccoli satelliti attivi a livello locale. Una rete per localizzare il digitale, fornendo prossimità e specificità, moltiplicando nei territori l'impatto del finanziamento collettivo.
Esternalizzazione partecipata, crowdsourcing per il crowdfunding, responsabilizzazione e decentralizzazione. Considerando che il crowdfunding, in Spagna come in Italia, è di fatto offline – capillare, territoriale, quasi famigliare – la soluzione dei nodi mi è sembrata geniale.
#2 La Fondazione, il Capital Riego e gli sgravi
Pioneristicamente, nel 2010 Platoniq realizza la prima ricerca sui modelli di finanziamento di Internet in Spagna, nella quale indica cronoprogramma, obiettivi e collaboratori coinvolti nell’imminente costruzione della piattaforma Goteo. A novembre 2011 Goteo.org è online, proponendosi come modello di crowdfunding più etico e aperto rispetto a quelli esistenti. Per gestirla Platoniq dà vita alla Fondazione Goteo, trasferendo il codice della piattaforma come patrimonio fondamentale.
Una piattaforma di crowdfunding direttamente gestita da un ente senza animo di lucro, e in particolare da una Fondazione, è un caso più unico che raro e permette la messa in atto di 2 azioni importanti:
- Dal rischio all’irrigazione. Nel 2013 viene creato il "Capital Riego” (da "regar": irrigare, volutamente storpiato da "capital de riesgo”, capitale di rischio). Fondazione Goteo, attraverso azioni di fundrasing continuo, acquisisce di fatto fondi che moltiplicano l'effetto del crowdfunding. Una borsa di investimento sociale insomma, con effetto moltiplicatore e di incoraggiamento verso investimenti corresponsabili nei progetti che hanno il sostegno della società civile. Come avviene anche in Italia su diverse piattaforme, questi fondi vengono distribuiti ai progetti attraverso specifiche “call” (Convocatorias MatchFunding, di cui appunto è Responsabile la nostra Manuelita). A differenza dell’Italia però, gli enti co-finanziatori non sono banche ma Istituzioni e Pubbliche Amministrazioni (Governo di Extramadura, Comuni di Zaragoza, Barcellona, Provincia di Gipuzkoa, Università Internazionale di Andalusia, Agenzia Basca dell’Innovazione, etc.).
- In Goteo, bagnarsi sgrava. In quanto entità soggetta al regime fiscale speciale della legge 49/2002 del 23 dicembre del Governo Spagnolo, le donazioni realizzate dai sostenitori ai diversi progetti su Goteo.org alla Fondazione Goteo sono detraibili dalle dichiarazioni dei redditi (ovviamente solo in Spagna) dal 30 al 70% dell’importo. Molto ben pensata e visivamente chiarissima la “calculadora”, che calcola seduta stante la spesa reale a fronte del contributo a seconda della cifra versata e in base al soggetto donante (persona fisica o azienda). Molto utile anche il “portafoglio virtuale”, che se da un lato permette al donatore di scaricarsi il proprio certificato di donazione - documento fiscalmente valido per poter usufruire delle detrazioni – dall’altro fa sì che le donazioni versate ad un progetto che non raggiunge il proprio obiettivo economico possano essere rinvestite in altri progetti presenti o futuri (dato che i contributi per i quali si è già ottenuto un certificato di donazione dalla Fondazione non vengono restituiti).
Questa innovativa soluzione facilita l’atto di donazione e il coinvolgimento di aziende e soggetti profit che, oltre a sostenere concretamente una specifica campagna, donano a un ente no-profit come la Fondazione e intanto che ci sono detraggono anche qualche tassa. Non due ma ben tre piccioni con una sola fava: sostenere economicamente un progetto sembra non essere mai stato così facile.
#3 Il crowdfunding senza soldi e la condivisione dei dati
Oltre alla transazione economica facilitata da ogni piattaforma di crowdfunding che si rispetti, Goteo permette ai progettisti di ricevere aiuti non monetari, come beni strumentali, attrezzature e sponsorizzazioni tecniche. Dal 2011 sono quasi 4.000 i “collaboratori” coinvolti dalla piattaforma: persone che hanno contribuito in forma non economica al successo dei progetti, mettendo a disposizione risorse, talenti e contatti. Dalle competenze specifiche (traduttori, tester, prescrittori), a prestiti di risorse materiali (trasporti, attrezzature), passando per infrastrutture (spazi, strutture), le collaborazioni necessarie vengono specificate nella pagina del progetto, dalla quale il sostenitore può seguire l'intero processo di sviluppo, fare commenti, domande, suggerimenti e, in generale, stabilire una conversazione con i progettisti.
La condivisione dei dati per Goteo è un altro valore e obiettivo fondamentale. Nel 2012 è la prima piattaforma open source in Europa a pubblicare il codice sorgente di Goteo.org nel repository GitHub, sotto una licenza GNU-AGPL-3.0. Nel 2015 la Fondazione apre i suoi dati tramite API, sviluppando un portale che facilitasse programmatori, ricercatori, persone o istituzioni nella visualizzazione e nella comprensione del crowdfunding: (https://developers.goteo.org/), con l’obiettivo di costruire nuovi standard nel mondo della finanza collettiva e dell'economia collaborativa, contribuendo allo stesso tempo ai comuni dati aperti. Nello stesso anno, Goteo genera le prime visualizzazioni e statistiche dinamiche basate sui suoi dati aperti, grazie alle quali è possibile incrociare informazioni importanti su progetti, denaro raccolto, comunità e restituzione dal 2011 ad oggi (https://stats.goteo.org/).
...Lo so. I 3 punti sono diventati almeno il doppio: il mio era un barbatrucco per fare in modo che arrivaste a leggere fin qui. Mi auguro che almeno a cinque di voi sia successo di farlo e ad almeno un paio intenzionalmente e non per sbaglio.
“C’è scritto 5 ma la piattaforma nel 2019 compirà 8 anni”, ci dice Manuela, riferendosi alle bandierine che sovrastano la scrivania, agitate dal pinguino rotante che con sforzi enormi cerca di allietarci dalla calura.
8 anni. 7.746.328,00€ raccolti. 76,86% di progetti finanziati. 105.080 donatori di cui più di 17.000 multi donanti (che hanno quindi sostenuto più di un progetto).
Segnalato da The Guardian e Agenzia Nesta tra le 10 più interessanti innovazioni sociali digitali al mondo, Goteo ci (di)mostra come il crowdfunding ancora una volta vada al di là di uno schermo e si trasformi necessariamente in veicolo di cambiamento sociale e digitale, di comunicazione e trasmissione di valori tra istituzioni e società civile, di abilitazione e non solo di pura transazione economica.
Torniamo allora, una volta per tutte, all’origine e ai significati. Alla rete in quanto hardware e non software, in quanto materia annodata all'interno di uno spazio fisico, reale, interconnessa da legami offline, da relazioni umane.
Grazie Manuela ♥
Rossella Lombardozzi