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Il progetto fotografico “Lesbica non è un insulto” è nato nel 2013 e da allora ha continuato a crescere ed evolversi. Nel tempo si sono aggiunti degli scatti e ci viene chiesto sempre più spesso di esporre la mostra al di fuori del Piemonte. Il progetto finora è stato completamente autofinanziato quindi tutti i costi di produzione, comunicazione, stampa, trasferta e allestimento sono sempre stati affrontati da noi cinque. Il nostro obiettivo è di continuare ad esporre le nostre foto, arrivando anche in tutte le regioni che finora non siamo riuscite a raggiungere e per farlo abbiamo bisogno del vostro supporto.
Se credete nel nostro progetto, aiutateci a portarlo avanti!
Parla l’autrice: "Lesbica non è un insulto" è il mio primo progetto fotografico ideato nel 2013 con la collaborazione di altre quattro ragazze di Torino: Fabiana Lassandro, Dunja Lavecchia, Morena Terranova e Letizia Salerno.
Il progetto nasce con l'idea di dare visibilità all'omosessualità femminile partendo dai pregiudizi più diffusi sull'argomento e dimostrando, in alcuni casi, esattamente il contrario tramite le immagini, le foto, con scritte dirette ed esplicative. Negli scatti realizzati gli elementi fondamentali sono i corpi delle modelle, la luce e le scritte nere. Il corpo gioca un ruolo essenziale nella scoperta della propria omosessualità e per questo ho pensato di utilizzarlo nelle mie foto per comunicare al pubblico i concetti esplicati dalle scritte nere oggettivandolo tramite una luce forte, diretta e volutamente desaturante.
In Italia l’omosessualità femminile viene ignorata a qualunque livello: pubblico, privato e spesso individuale. Le istituzioni non riconoscono i diritti civili fondamentali, non esistono personaggi pubblici dichiarati e anche chi non fa mistero delle proprie frequentazioni preferisce non fare coming out. Ci siamo quindi poste l’obiettivo di attirare l’attenzione del pubblico con immagini dal forte impatto visivo per poi fare informazione tramite le frasi scelte, volte a sfatare i molti pregiudizi. Abbiamo riflettuto su quali siano le "idee preconfezionate" che appartengono non solo a persone dichiaratamente omofobe ma soprattutto al senso comune. Tra queste: le lesbiche hanno tendenzialmente atteggiamenti mascolini, capelli corti e non sono belle; anche avessero rapporti sessuali tra di loro, di certo nulla potrebbe soddisfarle di più rispetto alla penetrazione maschile; in un rapporto di coppia tra due donne c'è sempre chi fa l'uomo e chi fa la donna; le lesbiche odiano gli uomini; ora sei attratta dalle donne ma magari è solo una fase; vivi la tua omosessualità privatamente senza ostentarlo pubblicamente. Da qui sono nate alcune delle scritte sui corpi delle modelle: “Non tutte le lesbiche hanno i capelli corti”, “Con lei tocco il cielo con due dita”, “Non cercare chi fa l’uomo”, “Amo le donne non odio gli uomini”, “Sono lesbica e non è una fase”, “Non ostento, esisto”.
Abbiamo, inoltre, cercato di ripetere più volte la parola "lesbica", un termine molto controverso nel nostro paese, spesso discriminato dalle lesbiche stesse pur essendo l'unico esistente per rappresentare una donna omosessuale, con l’ulteriore obiettivo di rivalutarla e portarla nell'uso comune. In Italia , “lesbica” a volte è un insulto e a volte non lo è, ma in entrambi i casi è una parola che non si dice mai, come se lo fosse.
Attualmente il progetto è composto da 12 scatti, ma è mia intenzione ampliarlo.
AMEN è l'ultimo scatto che ho realizzato ed è stato esposto per la prima volta durante l'ultima edizione di Paratissima, evento artistico torinese di grande rilievo.
AMEN, evoluzione del progetto ”Lesbica non è un insulto”, affronta l’intreccio tematico tra omosessualità femminile e religione con l’obiettivo di catturare l’attenzione del pubblico rendendo finalmente impossibile l’indifferenza.
Abbiamo deciso di affrontare questo argomento perché la religione cattolica è una matrice culturale di grande rilievo in occidente che ha permeato il contesto in cui siamo cresciute e in cui tuttora viviamo, di conseguenza l’apporto che ognuna di noi ha dato durante la fase di brain-storming è frutto della nostra esperienza diretta.
L’intento è dare visibilità all’omosessualità femminile completamente censurata in molti ambiti e mai menzionata in quello religioso.
Con questo progetto fotografico vogliamo mettere in luce la duplice discriminazione subita in quanto donne e in quanto lesbiche.
Con AMEN intendiamo porre l’accento sull’ambito discriminatorio religioso, appropriandoci di una parola molto utilizzata nei testi sacri e utilizzandola come simbolo per comunicare la propria esistenza: le lesbiche esistono e sono sempre esistite.
AMEN vuole comunicare che le lesbiche esistono e che non c’è peccato nell’amore. Infine, è un messaggio per le donne lesbiche che si riconoscono nella religione cattolica e che vogliono riappropriarsi di questo termine così simbolico.
La prima esposizione è avvenuta nel giugno 2013 a Torino in occasione del Festival di liberazione sessuale “Plaza del Sexo”, successivamente siamo state ospitate da diversi locali nel Nord Italia.
Il primo grande impatto con il pubblico è stato a Paratissima* 2013, dove mi sono posizionata tra i primi 15 artisti su oltre 600 partecipanti. Mentre le esposizioni precedenti sono avvenute in ambienti selezionati e con un pubblico tendenzialmente predisposto a comprendere il progetto, a Paratissima l'affluenza è molto alta e formata da persone molto diverse tra loro per età, estrazione sociale e idea del bello. La reazione più diffusa è stata la risata: molte persone hanno riso guardando le mie foto. Inizialmente ero perplessa, poi ho realizzato di aver provocato in loro un imbarazzo e ne sono stata contenta.
* Manifestazione artistica che promuove giovani talenti o chi non ha la possibilità di entrare nell’ambiente esclusivo dell’arte contemporanea di oggi. Paratissima è una delle manifestazioni d’arte contemporanea più visitata d’Italia.
Le modelle ritratte nelle foto sono mie collaboratrici al progetto e amiche di vecchia data. Insieme abbiamo ideato il progetto e mi hanno aiutato ad individuare le pose migliori per gli scatti. Grazie al loro supporto il progetto è interamente autofinanziato e gestiamo la comunicazione sui social, la grafica, l’allestimento delle esposizioni, sia dal punto di vista logistico sia per quanto riguarda la ricerca dei contatti.
Dettaglio delle spese che copriremo grazie al crowdfunding
2014
Novembre
Torino
Paratissima - Presentazione del nuovo progetto AMEN
Ottobre
Mezzago (MB)
Presentazione del progetto al NOstrano Festival
Settembre
Biella
Festival culturale Incontrarsi nell’altro
Rivoli
Festival Yourban
Luglio
Pavia
Esposizione nell’Osteria Letteraria Sottovento
Giugno
Tortona (AL)
Dibattito sui diritti delle coppie lesbiche presso la Libreria Namastè
Marzo
Ovada (AL)
Dibattito sulle tematiche di genere ospiti dell’associazione culturale Duesottolombrello
Gennaio
Torino
Esposizione presso la Galleria fotografica La maison de Marie
2013
Novembre
Torino
Esposizione alla nona edizione di Paratissima, importante manifestazione artistica italiana
Settembre
Casale Monferrato (AL)
Dibattito sui diritti LGBT organizzato dall’associazione Tessere Le Identità al Circolo Pantagruel
Luglio
Torino
Esposizione al Festival di liberazione sessuale Plaza del Sexo
Di seguito l’elenco delle prossime tappe per le quali ci stiamo attivando in collaborazione con associazioni o realtà presenti sul territorio:
Per concretizzarle abbiamo bisogno del vostro aiuto, se credete nel nostro progetto aiutateci a portarlo avanti!
Sono nata il 22 settembre del 1987 a Torino dove ho sempre vissuto. Ho frequentato il mio primo corso di fotografia a 11 anni ma ho iniziato ad esprimermi tramite le immagini fotografate solo recentemente. Prediligo su tutto i ritratti, soprattutto di donne, ma anche di soggetti particolari o anomali (come quelli di Diane Arbus) e la fotografia di reportage. Il mio obiettivo è elaborare un stile fotografico riconoscibile, che produca immagini pulite ed esteticamente gradevoli, ma che sia anche in grado di provocare imbarazzo e disagio nello spettatore. Nel 2013 ho elaborato il mio primo progetto fotografico “Lesbica non è un insulto”.
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