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Ebbene sì, ci rimettiamo assieme. Nell’anno del signore 2016, quando i CD sono un reperto del Mesozoico, i locali live sono in crisi nera e tutti e tre abbiamo un bel po’ di altri progetti a cui pensare. Ma certe cose vengono fuori naturalmente, come le ortiche lungo i fossi. Così è successo che una sera, a cena, ci siamo detti “Sarebbe bello rifare un altro tour come quello di 40 anni. Però ci servirebbe un pezzo nuovo, per evitare l’effetto nostalgia”. Abbiamo scritto un pezzo, poi un altro, un altro ancora, poi dieci, poi quindici e alla fine ci siamo trovati con un album.
Abbiamo deciso di chiamarlo I dinosauri perché è così che ci sentiamo. Antichi, ingrigiti, lontani anni luce dall’era dei talent show. Ma con pelle dura, artigli affilati, e una storia potente alle spalle.
Quindi succede questo. Tra giugno e luglio ce ne andiamo in studio a registrare una decina di pezzi nuovi di zecca in compagnia degli amici (un po’ dinosauri anche loro) Kaba Cavazzuti e Massimo Giuntini. A ottobre-novembre, se tutto fila liscio e soprattutto se voi ci darete una mano, usciremo col CD. A gennaio 2017 partirà un mini tour italiano fra teatri e locali. Poi, si vedrà.
I dinosauri sarà un disco piccolo, fatto di ingredienti semplici: chitarra, fisa, voce e poco altro. I soliti quattro accordi del folk. Abbiamo scoperto che il folk invecchia bene, meglio del rock, o perlomeno a noi sembra così. È la musica che accompagnava i nostri viaggi in Irlanda negli anni 90, ed è quella che ancora oggi riesce a raccontare le nostre storie da cinquantenni. Quindi, si parte.
È la nostra prima avventura discografica insieme dal 1999, anno di Fuori campo dei Modena City Ramblers. Siamo felici, curiosi, un po’ arrugginiti e un bel po’ emozionati. Se ci date una spinta sarà più facile rimettersi in moto.
Insieme possiamo farcela. Il cd dovrebbe uscire indicativamente verso ottobre, appena concluse le fasi di registrazione e di stampa del cd
A tutti, un gigantesco grazie in dinosaurese. Roar!
Cisco, Alberto, Giovanni
Per info:
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bancarella@ciscovox.it
E per ringraziare tutti i sostenitori di questo progetto: invito per una festa di presentazione da fare in zona con banchetto emiliano, piccola suonata in acustico
La mia biografia…da dove cominciare?
Dal 29 luglio ‘68, giorno in cui misi il naso dentro il mondo? No, forse sono andato troppo indietro!
Allora meglio partire da quella sera fredda e senza nebbia del febbraio ‘92, quando salii ubriaco sul palco di un piccolo locale carpigiano, il Kalinka, per cantare alcuni brani irlandesi, così per gioco, per scacciare via la tristezza, insieme a una band che non conoscevo formatasi solo pochi mesi prima…I Modena City Ramblers!
Da quel momento cambiò tutto, coi Ramblers la storia la conoscete, un’avventura intensa, importante, con quasi un milione di copie vendute, piena di incontri, eventi e concerti indimenticabili insieme ai Van Morrison, Cranberries, Deep Purple, Primus, Manu Chao e gli Ska-p! E che dire dei concerti-spalla a grandi artisti come Pogues, Shane McGowan ,Chieftains o Goran Bregovic? I numeri parlano chiaro, 1200 date in 15 anni di storia, condite da collaborazioni incredibili con amici-artisti del calibro di Paolo Rossi, Francesco Guccini, Billy Bragg, Moni Ovadia, Bob Geldof, passando attraverso incontri memorabili con i giganti della scrittura, Luis Sepulveda, Daniel Chavarria, Paco Taibo II, Carlo Lucarelli. Sempre e comunque in viaggio, con la valigia pronta e un nuovo cielo da attraversare.
Come nel deserto del Sahara (96 e 99), le esperienze a Cuba e in Bolivia per suonare in onore del Che (97), l’Albania (99) e il Sudafrica nel (2000/02) e infine Guatemala, Chiapas e Palestina (2005) per sostenere la campagna “Acqua per la pace di Coop”. Siccome mi “annoiavo” ho trovato il tempo in mezzo a tutto questo di collaborare con tanti gruppi, come per esempio la Casa del vento con cui ho realizzato “Novecento”, senza dimenticare la tournee-evento “Gang City Ramblers” nel 2000 in compagnia dei fratelli Severini. Come spesso accade arriva il momento di tirare una riga sul passato e disegnare un nuovo futuro, salutare una Grande Famiglia che ti ha regalato tonnellate di ricordi e percorrere un’altra strada.
Tra le nebbie e la bassa nasce “LA LUNGA NOTTE”, anno 2006, il mio primo lavoro da solista che annovera anche la partecipazione di Don Andrea Gallo. Un album che parla di impegno sociale, del non cedere ai compromessi, della solitudine e dell’umiltà, della fatica e del dolore. Una lunga notte e un lungo tour, seguitissimo, in tutti i migliori club italiani. Con questo lavoro ho messo alle spalle il mio passato, cancellando la parte più scomoda del “marchio” ramblers, mettendo a tacere i soliti slogan di piazza, concentrandomi su valori più intimi, meno altisonanti. Una nuova band, nuovi viaggi (Tanzania, Romania, Treno della memoria), la partecipazione a “Stazioni Lunari”, un progetto musicale creato da Francesco Magnelli e Ginevra di Marco, ex CSI e un vestito musicale diverso, meno stretto e più svolazzante del solito!
Il passaggio dallo spaventapasseri della Lunga Notte alla testardaggine del MULO (2008) è stato breve, un manifesto di quella testardaggine di cui sono sempre andato fiero, la volontà di non seguire le mode, di andare avanti per la propria strada e chi se ne frega se la stessa è stretta, tortuosa, in salita, chi se ne importa dei calci, delle bastonate, del ghigno degli arroganti e della facce dei prepotenti ?! Sono le piccole vittorie che ti danno la forza di tirare avanti e il Mulo rappresenta tutto questo in pieno, un altro tour da incorniciare, date su date e gioia nella collaborazione con Giovanni Rubbiani e Francesco Magnelli. Nel 2009 ecco la magica serata in Piazza San Giovanni, concertone del Primo maggio o, il Bohdran e 800mila persone a cantare Contessa, Terra Rossa e I Cento Passi! Senza musica, solo voce e tamburo, solo voce e battito di mani, un momento che non dimenticherò mai. Dopo sei album in studio negli ultimi otto anni arriva il momento di incidere “DAL VIVO VOLUME I” che riassume tutta la mia attività live dopo l’uscita dai Modena passando dalle serate in acustico ai concerti con l’intera band, collaborando con Bandabardò, Enzo Avitabile, Orchestra Multietnica di Arezzo e altri ancora. Tra la fine del 2009 e il 2010 ecco un altro grande momento, condiviso con altri due transfughi dei MCR, cioè Cottica e Rubbiani. “40 ANNI – STORIE DI RAMBLERS, INNOCENZA, ESPERIENZA” ha visto il Sold Out in tutti i teatri dove abbiamo avuto la fortuna di suonare, tanto da costringerci a una nuova serie di date. Uno spettacolo acustico, con pezzi rivisti e che porta il nome di una famosa canzone dei Modena ma che vuole lanciare anche un messaggio di sfida e nuovi progetti, perché anche a 40 anni si può ricominciare.
E sempre nel 2010 un’altra grande avventura di cui vado particolarmente fiero! “FATICA DA COLTIVARE”, con le Mondine di Novi, un percorso che si snoda fra i canti di lavoro e le mie canzoni, che scorre in mezzo a sentimenti di lotta, fatica, sudore e resistenza!
Dopo aver avuto l’onore di ricevere il premio ANPI alla memoria di Renato Fabrizi in quel di Osimo c’è stata anche la voglia di scrivere “IL GIGANTE” pezzo inserito poi in un libro illustrato per bambini dai 3 ai 99 anni con i disegni di Andromalis e che prende in giro la mi voracità, la mia voglia di ingoiare nuove sensazioni.
Tutto questo per arrivare alla mia ultima fatica, FUORI I SECONDI, uscito il 31 gennaio 2012, un album voluto, desiderato con una lavorazione che viene da lontano, con omaggi ad Augusto Daolio, Ligabue (il pittore!), Jurij Gagarin e Dorando Petri. Fuori i secondi è un urlo di esortazione che chiama ognuno di noi ad assumersi le proprie responsabilità, è un invito a incrociare i guantoni col destino avverso e metterlo al tappeto, è una bottiglia con dentro delle storie dal leggere fino in fondo, perché non si smette mai di crescere, imparare e capire. Il 25 giugno del 2012 poi un altro evento da ricordare, la temporanea reunion coi MCR allo stadio Dall’Ara davanti a migliaia di persone per aiutare l’Emilia falcidiata dal terremoto.
Sono passati 20 anni, in mano c’è sempre la valigia di un tempo, forse un po’ più ammaccata ma sempre pieni di sogni, che alla fine sono l’unica cosa che ti fa andare avanti.
E poi, come ha scritto e cantato qualcuno...
"Ho tante cose ancora da raccontare, per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto..."
Stefano "Cisco" Bellotti.
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