422 € raccolti di 1,200 € richiesti (35 %)
Direzione artistica: Teatro di Ponente
Anno 2017. Teatro di Ponente dà il via ad un ambizioso progetto. Un Festival di Teatro, Mega, in un piccolo paese della provincia milanese, Basiano. Gli appuntamenti del festival vogliono essere dei veri e propri atti per compensare queste frammentazioni, atti di ordinaria inclusione, oggi, quando non solo la politica e l’economia dividono, ma la cultura stessa ci separa ponendosi come ostacolo all’accettazione della nostra esistenza da una parte e alla riconciliazione con la realtà dall’altra.
Allora serve creare qualcosa di nuovo. Noi non sappiamo cosa, ma sappiamo che può ripartire dal Teatro, perché crediamo ancora che sia il luogo e il tempo in cui gli esseri umani si incontrano davvero.
Fare un crowdfunding significa permettere una diffusione più radicale e mirata attraverso una richiesta di adesione all’iniziativa che prescinde dalla presenza in teatro. Permetterebbe inoltre di coprire realmente le spese essendo un Festival autofinanziato. E lasciarebbe al pubblico la possibilità di partecipare alle serate a costo ridotto o comunque popolare.
Perché il Megafestival
Il prefisso – Mega, nella la lingua italiana, moltiplica il valore di una cosa. Ed è questo l’augurio che ci facciamo, che questo esperimento possa moltiplicarsi (non dividere, ma nemmeno unicizzare), e che da un piccolo paese possa arrivare all’intero Paese, portandolo fuori dalla sua logica ordinaria di divisione per renderlo un Paese straordinario.
Sì, ambizioso. Sì, eccessivo. Mega, appunto.
…in tempi di grandi chef e coking show, il Megafestival rappresenta una ricetta semplice ma d’effetto che accontenterà tutti i palati. Dentro ci sono: una base di teatro di ricerca, una spruzzata di cabaret, un pizzico di musica, poesia quanto basta, il tutto cotto dalla caldissima passione di chi è disposto a condividere con l’arte ogni secondo della propria vita. Prendete posto al nostro tavolo dunque. E che non avanzi niente: è un menù All You Can Eat!
… Il Megafestival si fa perché racconta di un incontro. Quello tra noi di Ponente e tutte le altre realtà teatrali e artistiche giovanili e non, innovative e non. Niente di più necessario: l’incontro…
.. si esatto, il Megafestival come opportunità. Quella di congiunzione tra il teatro e la comunità. Andare a riscoprire qualcosa che si è perduto. Tornare alle origini…
…incontro, scoperta, impegno, amore, un’occasione per le altre compagnie di farsi conoscere e per noi di Ponente un momento di crescita…
… in un mondo di disgregazione, il Megafestival vuole essere un’opportunità per ritrovarsi uniti. Nel Teatro perché è quello in cui noi crediamo come strumento per la riscoperta e il riconoscimento della cultura, ma anche delle proprie emozioni, dell’umanità che ci definisce..
In questi anni in cui la parola più utilizzata è resilienza, anche noi vogliamo superare le difficoltà promuovendo un ritorno al teatro che ci rappresenta, quello fatto da gente comune e straordinaria allo stesso tempo, perché pensa che oggi sia ancora importante credere e investire nella cultura, nell’arte, ma soprattutto nell’umanità…
E allora grazie a tutti quelli che collaboreranno e permetteranno la realizzazione di questo festival, e a tutti quelli che si aggiungeranno in questo viaggio.
Una fatica condivisa è un traguardo di più felicità.
Teatro di Ponente
Teatro di Ponente è una compagnia composta da persone che amano il Teatro e che cercano di farlo nella maniera più professionale possibile, facendolo incontrare e mischiare con la propria vita di tutti i giorni. Come accade per molti, senza vanità, con molto amore. Teatro di Ponente fonda la sua indagine teatrale su quella che viene definita da Peter Brook la “cultura dei legami”. Cioè “quell’attitudine umana, che può compensare le frammentazioni del nostro vivere comune e che consiste nel riscoprire quelle relazioni ormai sommerse e perdute: quelle tra uomo e società, tra microcosmo e macrocosmo, tra visibile e invisibile, tra centro e periferia, tra una razza ed un’altra, tra generi diversi, tra generazioni diverse”.
Chi siamo Alessandra Mariani: capace di tenere il pubblico ai suoi piedi è fortemente interessata alla teatro-terapia e dopo un po' di tempo con i suoi compagni di palco ancora di più alla terapia applicata al teatro. Federica Vitti: donna dal fine eloquio e dai modi raffinati e cortesi, sul palco nemmeno Chuck Norris riuscirebbe a rubarle una battuta. Elena Viganò: grande professionista, le parti da ragazzina un po' stronzetta le calzano a pennello... Non si sa bene per quale delle due caratteristiche. Mario Magnani: determinato e perseverante è il clown del gruppo. Pare che la regista abbia più volte contattato il circo Orfei per scambiarlo con un animale più avvezzo alla disciplina, tipo un leone, una tigre o un orso, ma abbiano sempre risposto di no. Daniele Colombo: Un po' attore e un po' misantropo, c'è chi giura che abbia almeno un paio di cromosomi in comune con Charles Manson. Non ce l'ha con l'umanità per qualche motivo particolare, è solo la sua presenza ad infastidirlo. Seppur di poche parole non nega mai un mmmmm a nessuno. Film preferito: The day after!
Antonio Milella: Secchione e pignolo, come i compagni di classe più odiosi. Pare che sia talmente puntiglioso che persino il puntiglio qualche volta l'abbia mandato a cagare... La regista: Maria Rosa Criniti, super saiyan di regia e conduzione... Il suo percorso formativo fa parte di un ristretto pacchetto di leggende tra le quali spicca, per esempio, quella della moltiplicazione dei pani e dei pesci (o degli attori). Un terzo Peter Brook, un terzo Pina Bausch e due terzi spacca balle. Si ok, sono quattro terzi, ma mi pare chiaro che ci troviamo davanti a un fenomeno paranormale.
Il nostro spazio La Megaditta, grazie all’ospitalità e alla collaborazione che ci garantisce, è il posto ideale dove realizzare tutto ciò, in un piccolo contesto come l’Unione dei Comuni di Basiano e Masate, che patrocinando con gioia il Festival, contrbuiscono a trasformare il progetto in un modello id
L'obiettivo non è stato raggiunto